Gruppi per i diritti umani denunciano il bombardamento delle comunità nelle province di Abra e Ilocos Sur

L’amministrazione di Bongbong Marcos ordina attacchi aerei nel nord delle Filippine, causando vittime civili e la distruzione di terreni agricoli
Gli scontri tra l’esercito filippino e il Nuovo esercito popolare hanno causato morti e la distruzione di terreni agricoli. La popolazione locale ha fatto appello per l’interruzione di tutte le operazioni militari al fine di consentire l’assistenza medica.

MANILA – Gruppi per i diritti umani hanno condannato la recente serie di bombardamenti a Santa Maria e Pilar, rispettivamente nelle province di Ilocos Sur e di Abra.

Un notiziario ha reso noto che almeno 137 famiglie di Pilar (Abra) hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni a causa delle operazioni militari.

Secondo il gruppo per i diritti umani Kaammoyo ti Kappia (KTK), il 2 aprile sono avvenuti scontri tra elementi del Nuovo esercito popolare e la 501º brigata di fanteria dell’esercito filippino in due paesi situati al confine tra Pilar (Abra) e Santa Maria (Ilocos Sur). Sembra che le truppe governative abbiano effettuato dei bombardamenti aerei.

“Questi bombardamenti, definiti eccessivi dalla popolazione locale, costituiscono non solo una grave violazione dei diritti umani, ma anche una sconsiderata dimostrazione di forza”, ha dichiarato Beverly Longid, coordinatrice nazionale dell’alleanza Katribu Kalipunan ng Katutubong Mamamayan ng Pilipinas.

“Chiediamo l’immediata cessazione di tali azioni e sollecitiamo le forze armate filippine e l’amministrazione di Bongbong Marcos a concentrarsi invece sulla risoluzione delle questioni sottostanti che alimentano il conflitto armato. Devono applicare il CARHRIHL e il diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto.

Il CARHRIHL, un accordo globale sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario firmato dal Fronte democratico nazionale delle Filippine e dal governo filippino nel 1998, è uno dei risultati dei colloqui di pace.

Longid ha affermato che, secondo testimonianze oculari e video registrati da chi risiede nelle comunità vicine, sono stati avvistati elicotteri che sorvolavano l’area. Ha aggiunto che sono stati utilizzati droni per gli attacchi aerei, che hanno causato distruzione diffusa e sfollamenti.

Gli attacchi aerei sono stati confermati anche dall’esercito filippino. In un notiziario, il colonnello Louie Dema-ala ha dichiarato che, a partire dal 3 aprile, l’esercito ha utilizzato aerei A-29B Super Tucano come “supporto aereo ravvicinato” per il 50° battaglione di fanteria.

Katribu ha sottolineato che l’impatto dei bombardamenti sulle vite e sulla sussistenza delle comunità colpite è eccessivo e di vasta portata, in quanto sono costrette a lasciare i loro mezzi di sostentamento e altre risorse.

Il gruppo di donne contadine AMIHAN, nel frattempo, ha dichiarato che l’amministrazione e le forze armate filippine continuano a “mettere in pericolo in modo negligente e crudele le vite civili attraverso bombardamenti aerei indiscriminati”.

“Dimostrano apertamente che le loro operazioni militari di controguerriglia contano più della vita dei cittadini filippini”, ha dichiarato Zenaida Soriano, presidente nazionale di AMIHAN.

AMIHAN ha aggiunto che la militarizzazione nelle zone rurali rappresenta “una crisi che terrorizza le comunità contadine, oltre a distruggere le terre coltivabili e l’ambiente naturale”.

“Le colture e i campi dei contadini sono già stati danneggiati dalla crisi di El Niño, senza che in cambio sia stato offerto alcun supporto o risarcimento. La distruzione aggiuntiva causata dai continui bombardamenti è stata il colpo di grazia per innumerevoli terreni agricoli”, ha affermato Soriano. Tuttavia, il numero ufficiale delle vittime e la stima dei danni all’agricoltura non sono stati resi pubblici.

L’ONG Karapatan ha anche dichiarato che gli attacchi armati e di guerra psicologica dell’esercito rappresentano un ulteriore peso per la popolazione locale, già colpita dagli effetti della siccità causata da El Niño.

“Il peggio è il fatto che questi attacchi, in particolare gli attacchi aerei, i bombardamenti e l’ingente numero di truppe di terra inviate dalla 5ª divisione di fanteria dell’esercito filippino in un’area relativamente piccola, riflettono un uso sproporzionato della forza e costituiscono violazioni del diritto internazionale umanitario (DIU). Ledono i diritti e gli interessi della popolazione civile, le cui vite e attività economiche sono state compromesse”, ha aggiunto il gruppo.

Karapatan chiede di interrompere le operazioni militari per consentire l’accesso ai soccorsi e all’assistenza medica per la popolazione colpita e consentire la fornitura di supporto psicosociale a chi ha subito un trauma a causa degli attacchi aerei e dei bombardamenti.

Ha inoltre affermato che le organizzazioni per i diritti umani e altre parti coinvolte “devono essere autorizzate ad accedere alle comunità colpite per valutare l’entità delle violazioni del DIU e dei diritti umani durante le operazioni delle forze armate filippine”.

I gruppi hanno ribadito la richiesta di riprendere i colloqui di pace tra il governo filippino e il Fronte democratico nazionale delle Filippine per affrontare le cause del conflitto armato e raggiungere una pace basata sulla giustizia.

Available in
EnglishArabicPortuguese (Brazil)GermanSpanishFrenchItalian (Standard)
Author
Anne Marxze Umil
Translators
Chiara Dalla Pozza, Sara Tecco and ProZ Pro Bono
Date
08.05.2024
Source
Original article🔗
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