Presidente della sessione
Eccellenze
Ospiti illustri
Signore e signori
Compagni e compagne
Un cordiale saluto a tutti voi, è un grande onore avere il privilegio di rivolgermi a voi in questa prima sessione, parte di un simposio importante e tempestivo.
Il mondo di oggi si trova a un punto di svolta, in contrasto con un movimento politico rabbiosamente ostile e vendicativo, una crisi sempre più profonda del multilateralismo e del rispetto del diritto internazionale, un'avidità dilagante e una ricchezza sfacciata, la povertà opprimente e gli effetti tangibili dei disastri ecologici e del cambiamento climatico.
Nella pregevole opera Shock Therapy (2008), Naomi Klein illustra in modo suggestivo che nessuno di questi sviluppi è casuale. Sono, suggerisce, manifestazioni della pratica del "confondi e stupisci", una strategia dei potenti pensata per utilizzare le minacce di guerra e i conflitti civili per generare un caos sufficiente a far dilagare il saccheggio delle risorse delle nazioni in via di sviluppo, per mantenerle dipendenti dagli aiuti dalle nazioni più potenti per la loro sopravvivenza. Ad aiutare questi governi ci sono le istituzioni di Bretton Woods, che attuano diverse pratiche ben note, tra le quali il tracollo economico, i piani di austerità statali e la riduzione dei programmi per i servizi pubblici di base.
È incoraggiante sapere che gli organizzatori del simposio abbiano scelto di affrontare questa pratica consolidata, che impedisce attivamente alle nazioni del Sud del mondo di superare i loro svantaggi. Tuttavia, l'analisi dettagliata di Klein evidenzia la necessità di concentrarsi totalmente sulla natura di questo problema, pianificando risposte efficaci e appropriate. In sostanza, siamo di fronte a un contesto complesso e devastante, esposto con ottima retorica e discorsi ben redatti, che non bastano a fornire tutte le risposte alle sfide precedentemente elencate.
Diverse questioni chiave devono essere affrontate.
Punto primo. Gli Stati Uniti sono stati a lungo percepiti come fulcro globale e, sebbene siano visti come una minaccia al multilateralismo, questa posizione non è seriamente contesa da altre nazioni.
Punto secondo . Le potenze chiave come India o Cina non si considerano come un contrappeso ideale al dominio dell'Occidente. Sembrano più interessate al loro successo economico che a stabilire un'identità globale più progressista e nuove relazioni.
Punto terzo. L'Africa non è riuscita a superare secoli di colonialismo e ha permesso che scarse competenze, dipendenza e una crescita lenta strutturassero la sua geopolitica. La dipendenza dall'estrazione di risorse minerarie per generare entrate pubbliche ha ritardato l'industrializzazione e la capacità produttiva del continente. L'attuale ruolo dell'Unione Africana e gli sforzi per attuare il Programma 2063 suggeriscono che esista la possibilità di un reale progresso in Africa.
Punto quarto. Le crescenti violazioni al rispetto del diritto internazionale suggeriscono che la coesione globale intorno alle norme concordate delle relazioni internazionali si stia sfilacciando e richieda una ferma affermazione globale. Ciò includerebbe un impegno rinnovato da parte delle Nazioni Unite verso una riforma efficace mirata a renderle più solide ed efficienti.
Punto quinto. I BRICS si sono espansi senza un chiaro programma politico, creando un gruppo amorfo di nazioni senza un terreno comune, immerso in un ambiente geopolitico in disfacimento.
Tutti questi fattori richiedono sforzi dedicati e mirati. Potendo concordare sul fatto che i BRICS diventino leader di ideali progressisti, si dovrebbe considerare la creazione di un gruppo di menti strategiche dotate di risorse adeguate a lavorare a stretto contatto con i leader politici, per guidare la trasformazione di un mondo in cui i BRICS svolgano un ruolo chiave per lo sviluppo strategico. L'attuale presidenza dei BRICS sembra incline a deliberare un ruolo più strategico per le loro nazioni. Questo è il momento per avviare il processo per il cambio di orientamento politico.
Sebbene i BRICS abbiano fatto passi importanti nei 17 anni della loro esistenza, tutti noi sappiamo che la loro coalizione è stata in gran parte basata sul consenso, che non ha mai articolato chiaramente l'intenzione di rimodellare gli affari mondiali o il sistema multilaterale esistente. Il segnale più audace che questo atteggiamento fosse cambiato è stato evidenziato dalla creazione della Banca per il Nuovo Sviluppo. Il successo della banca nel portare avanti un programma di investimenti incentrata sui BRICS indica l'immensa capacità di cambiamento progressista latente al loro interno. La banca ha bisogno di più azionari e di una cooperazione più forte con le banche che investono nello sviluppo.
I recenti eventi globali hanno dimostrato forti differenze nelle posizioni politiche tra gli Stati membri dei BRICS. Sulla questione della guerra tra Russia e Ucraina, i Paesi BRICS hanno opinioni diverse. Per quanto riguarda il genocidio israeliano a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati, è stato difficile avere prospettive condivise tra i BRICS, ma la dichiarazione del 2023 è stata definita storica. Ciononostante, dopo la condanna del massacro di innocenti, alcuni membri dei BRICS hanno continuato a mantenere relazioni con Israele. Ancora più preoccupante è stata l'assenza di soluzioni o interventi dei BRICS, mentre la crisi bellica si aggravava. Questa conferenza e gli esperti nazionali dovrebbero reiterare ai leader dei BRICS che, se vogliono davvero influenzare e plasmare le questioni mondiali, devono presentarsi come un collettivo, negoziando le missioni di pace e gli accordi costituzionali.
Naturalmente, i BRICS non possono raggiungere questo obiettivo da soli. E la nostra sfida principale è il gran numero di organizzazioni piuttosto amorfe, che si suppone debbano portare avanti programmi progressisti, ma che non riescono a farlo.
I leader dei BRICS dovrebbero convocare incontri con i leader dell'ASEAN, dell'Unione Africana, del G77, della Cina, del NAM e di altre formazioni regionali, concordando azioni congiunte. Dovrebbero concordare un comune programma progressista, che cerchi di porre fine alla proliferazione delle armi nucleari, al degrado climatico e allo sfruttamento dei più vulnerabili e degli emarginati. Due membri dei BRICS hanno raggiunto l'incredibile risultato di una significativa riduzione della povertà negli ultimi quattro decenni. L'India e la Cina potrebbero fare molto per stabilire un nuovo programma globale per l'emisfero meridionale. Le loro lezioni dovrebbero essere condivise con il continente africano, con i Caraibi e con altre regioni per assicurare che anche loro possano avere un rulo indipendente nelle questioni mondiali.
Essere Ascendenti BRICS significa sostenere pubblicamente il multilateralismo, la promozione dell'uguaglianza di genere, lo sviluppo dell'Africa, la pace e la sicurezza. I BRICS dovrebbero lavorare a stretto contatto per salvare il sistema multilaterale in un'unica forma rinnovata, ma ancora rappresentata principalmente dalle Nazioni Unite. I BRICS dovrebbero guidare attivamente il sostegno e l'attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e di altre strategie globali progressiste. Il mondo ha bisogno di sperare in un programma progressista chiaramente articolato, che possa ispirare e galvanizzare l'azione globale per il bene comune.
I BRICS devono rilanciare dei sindacati progressisti e ideologicamente attivi e permettere ai lavoratori di essere l'avanguardia per un cambiamento radicale. I sindacati sono diventati troppo assenti e sottomessi nelle questioni globali; accettano l'oppressione dei lavoratori e devono cambiare rotta. I BRICS dovrebbero anche lavorare a rafforzare la New Development Bank (NDB) in un meccanismo di finanziamento globale e garantire che investa nello sviluppo sostenibile e agisca in modo diverso dalle istituzioni di Bretton Woods. Deve, tuttavia, essere una banca di successo che non crolli a causa delle pratiche pigre e corrotte dei mutuatari.
Infine, tutti noi qui riuniti dobbiamo comunicare con le comunità e gli organi della società civile e persuadere la maggioranza che gli attuali attacchi alle politiche e alle istituzioni progressiste rappresentano una minaccia diretta per loro e che la mobilitazione di massa e l'azione congiunta possono contribuire a creare un mondo migliore. La conferenza dei BRICS è l'unica che può raccogliere questa sfida. I BRICS hanno una vasta gamma di strutture, e Progressive International dovrebbe connettersi con loro per discutere il disfacimento degli ideali progressisti e per aiutarli a sbloccare l'incredibile potere latente che esiste nei crescenti sviluppi dei BRICS.