Helen Yaffe: Dobbiamo imparare da Cuba

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"Che Cuba, una piccola nazione insulare, sottoposta a centinaia di anni di colonialismo, imperialismo e, più recentemente, ad oltre sei decenni di embargo da parte degli Stati Uniti, possa svolgere un ruolo così esemplare è dovuto ad una strategia di sviluppo che dà priorità al benessere umano e alla partecipazione comunitaria, anziché al profitto privato".

Per decenni abbiamo sentito dire che solo il libero mercato assicura l'efficienza. In questo momento, è chiaro che i mercati in cerca di profitto non possono garantire le risorse mediche necessarie per salvare vite umane, proteggere i servizi sanitari pubblici essenziali già sotto pressione, fermare il collasso economico che lascia milioni di persone senza casa ed in condizioni di indigenza, salvaguardare le catene di produzione e distribuzione, o imporre cambiamenti nei comportamenti sociali.

Partiamo quindi dalla premessa che lo Stato può ottenere risultati efficienti, misurati in base alle esigenze della società e non al profitto privato. La risposta nazionale e internazionale di Cuba alla pandemia globale di SARS-CoV2 illustra questa possibilità. Che una piccola nazione insulare, soggetta a centinaia di anni di colonialismo, imperialismo e, dalla Rivoluzione del 1959, a sessant’anni di blocco criminale da parte degli Stati Uniti, possa svolgere un ruolo così esemplare è dovuto al fatto che il suo piano sanitario centrale dirige le risorse nazionali secondo una strategia di sviluppo che dà priorità al benessere umano ed alla partecipazione comunitaria, anziché al profitto privato.

Allo stesso tempo, il punitivo e inflessibile blocco statunitense a Cuba ha impedito all'isola di importare le attrezzature mediche necessarie, come i ventilatori per i pazienti di Covid-19, ed ha persino impedito all'isola di ricevere donazioni mediche. Le sanzioni statunitensi impediscono inoltre al resto del mondo di accedere ai prodotti biotecnologici cubani che hanno contribuito a mantenere così basso il tasso di mortalità di Covid-19 sull'isola.

Nonostante queste condizioni, migliaia di medici specialisti cubani hanno formato brigate in decine di paesi in tutto il mondo, fornendo le competenze necessarie per combattere il coronavirus. Lungi dal lodare questo meraviglioso esempio di cooperazione globale Nord-Sud e Sud-Sud, l'amministrazione statunitense ha punito Cuba collocandola al terzo livello della classifica contenuta nel rapporto "Trafficking in Persons" (Traffico di esseri umani), sostenendo che questi programmi medici internazionali costituiscono "lavoro forzato" e una forma di "traffico di esseri umani".

Un nuovo disegno di legge presentato al Congresso USA nel giugno 2020, "Cut Profits to the Cuban Regime Act of 2020" (Atto del 2020 per tagliare i profitti al regime cubano), minaccia similmente di inserire diversi Paesi CARICOM (Comunità Caraibica) nel livello 3 della "Trafficking List" per aver ricevuto assistenza medica cubana finalizzata a combattere il Covid-19. Una tale mossa limiterà i futuri finanziamenti a questi Stati e permetterà al presidente degli Stati Uniti di spingere le banche di sviluppo con sede negli Stati Uniti e il FMI a negare loro prestiti.

Mentre i governi negano le ovvie lezioni di cui avrebbero dovuto fare tesoro nella risposta globale al Covid-19, spetta agli attivisti e agli intellettuali garantire che queste vengano apprese. Sono lieta di avere questa opportunità di partecipare al gruppo di lavoro internazionalista in risposta al Covid-19 e spero che le raccomandazioni fatte dall’Internazionale Progressista siano sostenute da un movimento globale che chiede un cambiamento.

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Authors
Helen Yaffe
Translator
Giacomo Martinis
Published
07.10.2020
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