Nota editoriale: Dopo la scrittura di questo articolo, la riunione ministeriale del WTO è stata rinviata a tempo indeterminato. Le richieste del movimento dei contadini indiani di fronte al neoliberismo globale, tuttavia, sono ugualmente attuali.
La riunione a livello ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) dovrebbe aver luogo dal 30 novembre al 3 dicembre. Generalmente, durante queste riunioni i paesi imperialisti fanno pressione sui paesi in via di sviluppo per abolire i loro sussidi agricoli secondo le politiche del "libero scambio". Le nuove leggi agricole [le riforme neoliberali del BJP contro le quali ha lottato il movimento contadino] sono il risultato dei dettami di questi incontri.
Anche ora, le richieste [del movimento dei contadini] riguardanti la garanzia legale del Prezzo Minimo di Sostegno (MSP), l'acquisto statale dei raccolti, e la garanzia legale del Sistema di Distribuzione Pubblica (PDS) sono in diretta contraddizione con i dettami del WTO. I governanti indiani si sono già impegnati, per iscritto, a non garantire l'MSP, e la prossima riunione è destinata a seguire la stessa direzione. I governanti indiani riceveranno ulteriori linee guida alle quali si conformeranno docilmente. Qui, nel nostro paese, queste direttive saranno applicate con il pretesto di moltiplicare il reddito degli agricoltori. Nel luglio di quest'anno, quando è stata presentata la bozza del testo per questa riunione, tale bozza includeva due proposte che risulterebbero drammatiche per il popolo indiano. Secondo la prima, lo stoccaggio pubblico delle colture alimentari tradizionali verrebbe limitato al 15% della produzione interna totale di tali colture. Attualmente, le scorte per il riso sono circa del 50%, mentre per il grano sono circa del 40% — e perfino questo è insufficiente per assicurare il cibo ad ogni famiglia indiana. Secondo la seconda proposta, il paese che sceglie di accumulare delle scorte alimentari pubbliche per la sicurezza alimentare interna non sarebbe autorizzato ad esportare a partire da tali scorte.
Dopo l'abrogazione delle leggi agricole, le questioni del MSP, del PDS e dell'acquisto statale dei raccolti rimangono tuttora irrisolte. Poiché i governanti indiani hanno firmato il loro consenso alle politiche del WTO, una soluzione permanente a queste questioni sarà possibile solo quando il governo ritirerà il suo sostegno al WTO.
Nel mezzo di questo dibattito in corso sul prezzo equo dei prodotti agricoli, l'acquisto statale e il PDS, il prossimo incontro sarà un momento importante in cui le masse lavoratrici di tutto il paese dovrebbero chiedere che i governanti indiani lascino il WTO, liberino il processo decisionale economico nazionale dalla sua morsa, e gestiscano la nazione al servizio del proprio popolo — e non delle compagnie multinazionali e imperialiste.
Dobbiamo alzare una voce forte per lasciare il WTO durante questa riunione, che si svolge in un momento in cui la lotta agricola in corso sta raggiungendo il suo apice. Tutte le richieste della lotta contadina sono in ultima istanza collegate al WTO. La lotta per uscire dal WTO è oltretutto una risposta alla domanda se i contadini devono continuare ad agitarsi solo sulle richieste economiche o devono anche influenzare le politiche della classe dominante.
Questa è una richiesta, lottare significa lottare per cambiare le politiche della classe dominante.
I contadini in lotta non dovrebbero perdere questa occasione. Questa richiesta dovrebbe essere messa al primo posto della nostra agenda.