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Srećko Horvat: Il Tribunale Belmarsh

Il membro del Consiglio dell’Internazionale Progressista Srećko Horvat parla dell’avvio del Tribunale Belmarsh che metterà sotto processo il governo degli Stati Uniti per i suoi crimini del XXI secolo e richiamerà l'attenzione sul caso di Julian Assange, estradato per averli rivelati.
Gli eventi di oggi segnano solo il primo giorno del Tribunale. Finché Julian Assange sarà in prigione, il Tribunale Belmarsh continuerà la sua lotta per la giustizia.

Il 13 novembre 1966 - al culmine della guerra di resistenza in Vietnam - Bertrand Russell e Jean-Paul Sartre convocarono un tribunale del popolo per chiamare il governo degli Stati Uniti a rispondere dei suoi crescenti crimini di guerra. "Il tribunale non ha un chiaro precedente storico", disse Russell. Non rappresentava alcun potere statale; non aveva la capacità di condannare gli accusati. “Credo che queste apparenti limitazioni siano, in realtà, delle virtù. Siamo liberi di condurre una solenne e storica indagine presentata alla coscienza dell’umanità”, disse ancora Russel.

Mezzo secolo dopo, l'Internazionale Progressista (PI) si appella ancora una volta alla coscienza dell'umanità contro i crimini dell'imperialismo statunitense.

Oggi, venerdì 2 ottobre, è il primo giorno del Tribunale Belmarsh, che prende il nome dalla prigione dove Julian Assange è stato tenuto in reclusione permanente per aver osato pubblicare documenti che descrivono in dettaglio torture, violenze e spionaggio illegale da parte del governo americano.

A Belmarsh Assange deve affrontare l'estradizione negli Stati Uniti - la prima volta nella storia di un editore incriminato ai sensi dell’Espionage Act. Il tribunale di oggi prende il nome da questo luogo di complicità con i crimini rivelati da Assange, e con i crimini che sono stati poi commessi contro di lui.

In una recente dichiarazione firmata da molti membri del suo Consiglio (tra cui Noam Chomsky e Arundhati Roy), l’Internazionale Progressista ha avvertito che il perseguimento di un cittadino australiano per le sue attività giornalistiche svolte in Europa in paesi sovrani è una grave violazione dei diritti umani e del diritto internazionale. “Ancor più pericolosamente, stabilisce un precedente legale che consentirà di spedire negli Stati Uniti, ad affrontare l'ergastolo o addirittura la pena di morte, qualsiasi oppositore della politica estera degli Stati Uniti”.

Ma le dichiarazioni non saranno sufficienti. Ecco perché l’Internazionale Progressista sta istituendo il Tribunale Belmarsh: per mettere sotto processo il governo degli Stati Uniti per i suoi crimini del ventunesimo secolo - dalle atrocità in Iraq alle torture nella baia di Guantanamo, al programma di sorveglianza illegale della CIA - e richiamare l'attenzione sul caso di Julian Assange, estradato per averli rivelati.

"La nostra posizione è forte perché non cerchiamo di mandare alcuni individui in prigione - disse Sartre sul tribunale del 1966 - ma di risvegliare nell'opinione pubblica, in un momento minaccioso della nostra storia, l'idea che ci possano essere politiche oggettivamente e legalmente criminali".

Siamo di nuovo in un momento minaccioso della nostra storia - e chiediamo, come fece allora Bertrand Russell, "ai popoli del mondo, alle masse, di agire per fermare i crimini".

Il Tribunale riunirà un cast planetario di attivisti, artisti, pensatori e rappresentanti politici per indagare e valutare le rivelazioni di Wikileaks. L'ex presidente del Brasile Lula ci ricorderà che i brasiliani hanno un debito supplementare verso le rivelazioni di WikiLeaks, mentre l'ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ribadirà perché Assange deve essere immediatamente rilasciato.

Al Tribunale si uniranno un membro originario del Tribunale Russell-Sartre, Tariq Ali, che si recò in Vietnam per indagare sui crimini di guerra americani; l'avvocata di Assange, Jennifer Robinson; gli attivisti e musicisti Roger Waters e M.I.A.; l'ex presidente dell'Ecuador Rafael Correa; il filosofo Slavoj Žižek; l'attrice e attivista Pamela Anderson; e molte e molti altri.

Gli eventi di oggi segnano solo il primo giorno del Tribunale. Finché Julian Assange sarà in prigione, il Tribunale Belmarsh continuerà la sua lotta per la giustizia. Il nostro obiettivo non è solo la libertà per Assange, ma anche la giustizia sui crimini rivelati da WikiLeaks - e la protezione delle nostre libertà di parlare, di esprimersi, di riunirsi e di esigere la verità dai poteri che si oppongono a noi.

Se non ci muoviamo ora - con tutte le prove in mano - abbiamo poche possibilità contro una macchina di guerra e di sorveglianza che diventa più sofisticata e più segreta, giorno dopo giorno.

È tempo di agire. Ed è il momento di chiedere giustizia. Perché se accusano l'editore che ha rivelato i loro crimini, noi dobbiamo accusare i criminali stessi. Unitevi a noi.

Available in
EnglishSpanishGermanItalian (Standard)
Author
Srećko Horvat
Translator
Michele Fiorillo
Date
02.10.2020
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