La crescente influenza di Elon Musk sulla politica globale e sulla governance digitale diventa sempre più evidente visto il continuo utilizzo della piattaforma X (ex Twitter) per stringere alleanze con leader politici di destra e raggiungere i propri interessi commerciali. In Brasile, questa strategia ha implicazioni significative per la sovranità nazionale e la regolamentazione delle piattaforme digitali, come dimostra lo scontro di Musk con la Corte Suprema del Paese e con il giudice Alexandre de Moraes.
Ultimamente, Musk ha sfidato apertamente gli ordini del tribunale di moderare i contenuti della sua piattaforma, contenuti che includevano la diffusione di disinformazione esplicita e discorsi di odio. Sebbene abbia sempre rispettato le sentenze dei tribunali di vari Paesi, senza addurre questioni di censura‡, Musk si è schierato contro quelli che considera interventi illegali e minacce alla libertà di parola.
Un'inchiesta del New York Times illustra una strategia più ampia di Musk: esercitare la propria influenza a sostegno di leader politici che possano favorire i suoi interessi economici, come Javier Milei in Argentina e Jair Bolsonaro in Brasile. Musk non solo usa X per sostenere questi leader, ma cerca anche di ottenere significativi vantaggi aziendali. Ad esempio, in Argentina dove ha un interesse personale per le riserve di litio del Paese (una risorsa fondamentale per le batterie utilizzate nei veicoli elettrici Tesla) e in Brasile, dove vuole espandere Starlink, la piattaforma Internet satellitare di SpaceX.
La presentazione dei “Twitter Files” sul Brasile al Congresso degli Stati Uniti ha messo in luce i potenziali obiettivi politici di Musk. Queste accuse, che Musk ha utilizzato per lanciare attacchi contro il giudice Alexandre de Moraes e alla democrazia brasiliana, sono state successivamente smentite da esperti giuristi brasiliani, come Estela Aranha. Aranha ha spiegato che le presunte minacce erano legate a un'indagine legittima della Procura di San Paolo contro i membri del PCC (la più grande organizzazione criminale del Brasile) e non coinvolgevano direttamente la Corte Suprema o questioni di libertà di espressione. Questo incidente mette in rilievo la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle aziende che gestiscono piattaforme di comunicazione pubbliche essenziali.
La controversia Musk vs. Moraes va al di là della moderazione di contenuti: si tratta della capacità di uno Stato di far rispettare le proprie leggi e i propri regolamenti dinanzi a potenti società digitali globali che spesso operano con responsabilità minime. Questo caso rafforza la necessità di una regolamentazione delle piattaforme digitali più rigorosa e coordinata che tenga conto non solo della libertà di espressione ma anche dell'integrità della democrazia e della trasparenza. Non si tratta solo di uno scontro tra una società globale e uno Stato nazionale, ma di un microcosmo della lotta in corso per regolare lo spazio digitale, dove le tensioni tra libertà di espressione, sovranità nazionale e responsabilità delle aziende continuano a sfidare le autorità pubbliche e la società civile. Questa situazione richiede una riflessione critica su come le aziende di social media dovrebbero operare in diversi contesti legali e culturali, nel rispetto dei diritti umani.