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L'isolamento politico di Milei si aggrava mentre il Congresso argentino annulla i veti sui finanziamenti universitari e pediatrici

Il Congresso argentino ha rivolto un pungente rimprovero al presidente Javier Milei, annullando i veti sulle leggi su finanziamenti essenziali e mettendo in luce la fragilità politica del suo governo e le contrastanti priorità di bilancio.
Il Congresso argentino ha inflitto al governo libertario del presidente Javier Milei una sconfitta politica significativa, annullando in modo schiacciante i veti presidenziali su due leggi fondamentali: la normativa sui finanziamenti delle università e la dichiarazione di emergenza pediatrica. Questi voti decisivi, che hanno automaticamente promulgato le leggi, hanno rivelato nettamente il profondo isolamento del partito di maggioranza, La Libertad Avanza al Senato, dove potrebbe prendere solo una manciata di alleati. L'argomentazione principale del governo per i veti, ossia una presunta mancanza di fondi, è stata confutata dai senatori dell'opposizione che hanno contrapposto le misure di austerità alla spesa dell'amministrazione di miliardi di dollari in strategie finanziarie per gli esportatori di grano.

Nel bel mezzo del tumulto politico per lo scandalo del narcotraffico incentrato su José Luis Espert, il candidato principale per La Libertad Avanza (LLA) nella provincia di Buenos Aires in vista delle elezioni parlamentari del 26 ottobre, il presidente argentino Javier Milei ha subito un'altra battuta d'arresto al Congresso, dove il suo blocco di minoranza, ancora una volta, non ha avuto i voti (e l'influenza) per prevalere.

Il primo colpo è arrivato con un secondo rifiuto del veto presidenziale alla normativa sui finanziamenti delle università. La misura, che garantisce bilanci operativi aggiornati all'inflazione in tutto il sistema e ristabilisce le retribuzioni per il personale docente e non, è stata riconfermata al Senato con uno schiacciante 58 voti a favore, 7 contrari e 4 astensioni, superando comodamente la soglia dei due terzi.

Pochi minuti dopo, la Camera ha colpito di nuovo il sedicente governo “libertario”, riaffermando la legge che dichiara l'emergenza pediatrica, che include protezioni specifiche per l'ospedale Garrahan. Quel disegno di legge è stato approvato con 59 voti a favore, 7 contrari e 3 astensioni.

Entrambe le iniziative sono diventate automaticamente leggi e l'Esecutivo è costituzionalmente obbligato a promulgarle.

L'isolamento come marchio "libertario"

La votazione ha rivelato la fragilità della LLA in Parlamento. Ancora una volta, il partito di maggioranza era praticamente solo. Oltre ai suoi cinque senatori presenti, solo due alleati esterni hanno osato votare contro le università nazionali e l'ospedale Garrahan: Carmen Álvarez Rivero schierata con il Bullrich di Cordova e Francisco Paoltroni di Formosa, ha riferito Página/12.

Le astensioni, a loro volta, hanno rivelato i limiti della riconciliazione dell'ex presidente Mauricio Macri con Milei. Tre senatori dell'ormai defunto Insieme per il Cambiamento, Alfredo de Angeli, Martín Goerling e Victoria Huala, si sono astenuti in entrambe le votazioni, un gesto che “sembra portare il marchio” del leader del PRO (Proposta Repubblicana). Anche la senatrice radicale Carolina Losada si è astenuta sul disegno di legge sui finanziamenti delle università, “una mossa più in linea con il libertarismo che con la tradizione del proprio partito ha osservato l'organo di stampa argentino.

L'incoerenza del "non ci sono soldi" 

Durante il dibattito, la ragione fondamentale del governo per i veti, incentrata sulla presunta mancanza di fondi, è stata confutata punto per punto dall'opposizione, che ha sottolineato le priorità contrastanti dell'amministrazione.

Il senatore di Unión por la Patria, Wado de Pedro, ha rivelato la stretta reale sui bilanci universitari: "Il presidente ha inviato uno stanziamento di 4,9 trilioni di pesos", ha detto, spiegando che "i rettori calcolano i costi di gestione a 7,3 trilioni". In una stoccata pungente che fa riferimento ai disordini che circondano il candidato libertario José Luis Espert, legato a Federico “Fred” Machado, un uomo d'affari che sta affrontando una richiesta di estradizione negli Stati Uniti per accuse di traffico di droga e frode, dal quale avrebbe presumibilmente ricevuto un trasferimento di 200.000 dollari tramite un trust -De Pedro ha sottolineato che le entrate a cui il governo rinuncerà attraverso esenzioni fiscali per sette esportatori di grano, circa 1,5 miliardi di dollari- equivalgono “alla stessa cifra che avrebbe dato tranquillità a più di due milioni di argentini che studiano, vogliono formarsi e non sono nel mondo dei narcos, a differenza di alcuni candidati.”

Analogamente, il senatore radicale Martín Lousteau ha criticato aspramente la narrativa ufficiale: "I 1,7 miliardi di dollari che il governo ha speso in tre giorni per cercare di ottenere dollari dalle aziende cerealicole corrispondono a 12 anni del bilancio di Garrahan. In tre giorni hanno speso 12 anni del bilancio di Garrahan. Ma non ci sono soldi", ha scherzato, secondo Página/12.

La senatrice del PRO Guadalupe Tagliaferri, da parte sua, ha affermato che il mantra dell'amministrazione libertaria "non ci sono soldi" era una scusa, non una priorità.

"Possiamo vedere che era una questione di priorità, perché i soldi sono apparsi. Non per pensionati o per famiglie di persone con disabilità. Sono apparsi a causa di un risultato elettorale – il voto della provincia di Buenos Aires – e della preoccupazione per le elezioni nazionali", ha sottolineato.

Milei in disaccordo con la legge e la separazione dei poteri

La giornata ha anche aggravato il conflitto istituzionale che Milei ha innescato, fallendo sistematicamente nell'attuazione delle leggi promulgate dal Congresso. Il segretario del Tesoro Carlos Guberman ha rivelato mercoledì che il governo "non applicherà leggi che comportano nuove spese", una presa di posizione che, secondo gli specialisti, supera l'autorità dell'esecutivo.

Su questo punto, il deputato Lousteau ha sottolineato la contraddizione, osservando che il disegno di legge sul regime penale minorile di Milei inviato al Congresso “autorizza il capo di gabinetto a riassegnare i fondi per la sua attuazione, proprio come fa l'emergenza disabilità”. 

Vale la pena ricordare che, sebbene quella misura fosse stata promulgata dall'Esecutivo, è stata sospesa con la stessa argomentazione della mancanza di fondi, una strategia che anche il Senato ha respinto questo mercoledì approvando, con 54 voti, la mozione di Lousteau per annullare il decreto 681/25 che l'aveva promulgata.

"Sosterremo questa mozione presentata dal senatore Lousteau, che in effetti è attenuata perché ciò che sarebbe appropriato è una condanna del Capo di gabinetto", ha detto il leader del caucus Unión por la Patria José Mayans, in una chiara critica al governo per non aver rispettato la separazione dei poteri.

Radiografia di un governo che "paga il prezzo del proprio isolamento"

Di fronte alla forza delle argomentazioni dell'opposizione, la difesa del governo è stata minima. Solo due persone hanno fatto sentire la propria voce: Ezequiel Atauche e Carmen Álvarez Rivero di Cordova. Il senatore di Jujuy, senza parlare dei finanziamenti, ha accusato il kirchnerismo di strumentalizzare le istituzioni: "Non vogliamo che le università siano la locomotiva del finanziamento politico", ha detto, accusando coloro che difendono l'emergenza pediatrica di "usare i bambini per scopi politici".

Secondo Página/12, queste sconfitte non sono episodi isolati, ma “una radiografia di un governo che ha scelto di far saltare i ponti e adesso sta pagando il prezzo della sua solitudine” e i cui fallimenti “sono dovuti più ai suoi illeciti politici nei confronti di coloro che hanno cercato di collaborare che al presunto ‘golpismo’ che Milei attribuisce al peronismo.” Sono anche "un segnale preoccupante per i tutori del nord", un riferimento al governo degli Stati Uniti, che chiede maggiore solidità politica ai "libertari" prima di sbloccare un altro salvataggio finanziario.

Questa richiesta di governabilità arriva nel momento peggiore, poiché Milei deve portare avanti il bilancio del 2026 con José Luis Espert, il capo della Commissione Bilancio e Finanze, colpito dallo “scandalo narco.”

Foto: El Ciudadano

Available in
EnglishSpanishPortuguese (Brazil)FrenchItalian (Standard)
Translators
Michela Macrì, Rossella Ferilli and Open Language Initiative
Date
20.10.2025
Source
El CiudadanoOriginal article🔗
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