SAN PABLO, Laguna - Nonostante i ripetuti tentativi delle forze di sicurezza armate di sgomberare la zona e di erigere una barricata, gli agricoltori del distretto di Tartaria, a Silang, nella provincia di Cavite, continuano a rivendicare i propri diritti su quelle terre.
Le tensioni nella comunità contadina di Lupang Tartaria sono scoppiate il 16 aprile, quando le forze di sicurezza armate della Jarton Security Agency, Inc. hanno iniziato a minacciare di erigere una barricata nelle vicinanze. In risposta, gli agricoltori hanno eretto una propria recinzione, istituendo un accampamento di protesta.
L'organizzazione locale “Samahan ng Magsasaka at Mamamayan ng Tartaria (SAMATA)” ha guidato le iniziative difensive con il sostegno della federazione per i diritti degli agricoltori “Katipunan ng Samahang Magbubukid sa Timog Katagalugan (KASAMA-TK)”.
Secondo la KASAMA-TK, gli agenti della Jarton Security furono assunti da Emilio "Orange" Aguinaldo IV del clan Aguinaldo, in connivenza con il conglomerato immobiliare Ayala Land, Inc. "La palese appropriazione di terre da parte del tandem Ayala-Aguinaldo non rappresenta una novità nei sei decenni di lotte di Tartaria", ha affermato l'organizzazione nella sua dichiarazione.
La SAMATA sostiene che la Jarton Security non aveva "il diritto di erigere alcuna recinzione" nel distretto di Tartaria, poiché l'agenzia non aveva il permesso dell'Ufficio tecnico comunale di Silang. "Eravamo in attesa di un dialogo con il [governo locale di Silang]", ha detto il presidente di SAMATA Jerry Luna. "Ma questi criminali hanno invece deciso di assalirci nel cuore della notte".
Il 20 aprile, almeno 60 agenti della Jarton Security hanno assaltato l'accampamento di protesta attorno alle 2:00 di notte, facendo sgomberare con la forza le persone al suo interno e requisendo i loro effetti personali. Oltre un centinaio sono stati gli oggetti sequestrati, tra cui iPad, videocamere, obiettivi fotografici e zaini. Tra questi, le forze di sicurezza armate hanno confiscato anche l'attrezzatura di un fotoreporter che documentava la situazione nell'accampamento di protesta.
Stando a quanto riportato dalla SAMATA, gli agenti di sicurezza hanno poi dato alle fiamme l'accampamento. Nove persone risiedenti nella zona sono rimaste ferite e cinque sono state trasportate d'urgenza in ospedale per ricevere assistenza medica.
Una seconda ondata di violenza è seguita alle 13:30, mentre le guardie riprendevano la costruzione della barricata di sicurezza, ferendo altre cinque persone. Due residenti sono rimasti feriti dopo essere stati colpiti con lastre di alluminio ondulato, a seguito dall'azione congiunta di guardie e squadre ingaggiate per i lavori di costruzione.
Sia il governo locale di Silang che la polizia di Silang hanno risposto alla violenza cercando il dialogo ed esprimendo il loro sostegno agli agricoltori. Tuttavia, la SAMATA sostiene che finora il sostegno si è rivelato vano.
Il “Supervisory Office for Security and Investigation Agencies (SOSIA)” della PNP, responsabile per la supervisione e l'investigazione sulle agenzie di sicurezza private, ha dichiarato che avvierà un'indagine sulla questione, ammonendo gli agenti della Jarton Security di "seguire le procedure operative standard". La SAMATA ha tuttavia affermato che la SOSIA non è stata in grado di fare nulla riguardo agli effetti rubati.
Similmente, la SAMATA ha dichiarato che il sindaco di Silang, Kevin Anarna, si è rivelato "inefficace nel fare davvero qualcosa per noi". L'Ufficio dell'Ombudsman ha recentemente sospeso Anarna dal suo incarico per anomalie di bilancio.
Altri gruppi hanno espresso solidarietà agli agricoltori di Tartaria. Il gruppo di artisti “Sama-samang Artista para sa Kilusang Agraryo” ha affermato che gli agricoltori di Tartaria hanno diritto a questa terra, abitata dalle loro famiglie per almeno quattro generazioni, da un punto di vista "storico, morale e legale". Il “Kabataan Party-list (KPL)” ha condannato la presenza della sicurezza armata nella zona, affermando che “mette in pericolo la sicurezza e la pace della comunità.” Il KPL ha osservato che gli ufficiali armati si trovavano "a meno di 10 metri di distanza dai residenti e dai sostenitori."
Anche la “Commissione per i diritti umani” è intervenuta, ordinando alla Jarton Security di comparire in udienza davanti alla Commissione guidata dall'unità governativa locale di Silang il 25 aprile. Fino ad oggi, non sono state prese decisioni riguardo alla presenza della Jarton nella zona.
Attualmente, le tensioni in Tartaria sono in una fase di stallo. I residenti locali hanno istituto un sistema di turni per presidiare le barricate e monitorare qualsiasi attività della Jarton. Nel frattempo, è stata segnalata una maggiore presenza della polizia nell'area, comprensiva della presenza di droni che sorvolano la zona durante il giorno.
La Lupang Tartaria (ovvero terra di Tartaria) rientra in un tratto di terreno di 200 ettari rivendicato dal clan Aguinaldo nelle municipalità di Silang e Tagaytay, conosciuto colloquialmente come Lupang Aguinaldo (ovvero terra Aguinaldo). Gli Aguinaldo rivendicano il loro diritto su quella terra sin dal 1940. Gli abitanti di Tartaria, tuttavia, affermano di risiedere in quei territori da molto più addietro: pare infatti che le loro famiglie migrarono per la prima volta a Tartaria all'indomani dell'eruzione del vulcano Taal nel 1911.
La SAMATA è stata istituita per la prima volta come organizzazione locale nel 1978 per contrastare i tentativi di accaparramento fondiario. Nell'ambito del Comprehensive Agrarian Reform Program (CARP), fu ordinato di distribuire Lupang Tartaria a 137 agricoltori beneficiari e alle loro famiglie. Ciò nonostante, i tentativi del clan Aguinaldo di ribaltare l'ordinanza hanno portato il Dipartimento di Riforma Agraria a dichiarare Lupang Tartaria esente dalla CARP durante l'amministrazione di Fidel V. Ramos.
Negli ultimi anni, Emilio "Orange" Aguinaldo IV, pronipote del presidente filippino Emilio Aguinaldo, ha riaffermato le sue rivendicazioni sul territorio impiegando squadre di demolizione rinforzate da una sicurezza armata. Nel 2021 Aguinaldo IV impiegò circa 100 persone nel tentativo di mettere in ginocchio i venditori locali e cacciare gli abitanti di Tartaria.
Foto: Bulatlat